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Dunque, primo step:

Esistono due “leggi”.
Una prima legge, che possiamo chiamare “legge del cuore”² , è “intrinseca”, e appartiene, è parte essenziale della natura psicologica e biologica integrata di tutti gli esseri umani (primati e mammiferi).³ Qualunque persona, per imprinting, per genetica, per provvidenza, è predisposta alla vita e al rispetto. In altre parole, vive l’esigenza che i propri familiari e se stesso siano trattati in modo appropriato, avendo cura dei loro desideri (nei limiti del pratico, del buon senso, del ragionevole), e del loro sogni (oltreché dei loro bisogni).
E una seconda legge, la “legge patriarcale” (giuridica, religiosa, morale), è quella che Freud chiamava das Vatertum, l’Istituto paterno⁴. La legge patriarcale si esprime con la dichiarazione che dice cosa è consentito o non è consentito in una particolare situazione, cosa deve essere fatto o cosa non deve essere fatto.⁵ E’ dettata dal linguaggio, che definisce ciò che è giusto o ciò che è sbagliato in rapporto a un sistema normativo esterno.
Questa legge può essere applicata secondo giustizia, cioè in modo coerente, uguale per tutti; oppure in modo incoerente, ingiusto. Ad esempio, la moglie e i figli devono fare ciò che corretto, e il padre fa come gli pare, trasgredendola. Nel caso specifico, il padre di Federico impone l’obbedienza alla moglie e ai figli, salvo poi cedere al vizio del bere e giocarsi tutti i beni di famiglia alle scommesse.
Ancora, la legge può garantire esclusivamente i bisogni indispensabili per la sopravvivenza, cioè mangiare, bere, dormire. Oppure tendere alla soddisfazione della legge del cuore; che implica il rispettare il valore dei desideri e dei sogni dei propri cari (in aggiunta ai bisogni primari).

Secondo step:

Quanto più la legge patriarcale viene applicata dal padre (o dalla madre) in modo ingiusto, e/o difforme dalla legge del cuore, quanto più si rivela, alla coscienza dei propri cari, come una legge, autoritaria, dittatoriale. Viene percepita come una legge estrinseca, che non è parte di se stessi; viene sentita come qualcosa che proviene dall'esterno. E ciò per il fatto che, imponendosi con la minaccia, genera in chi ne è soggetto la paura di subire un danno a livello fisico e mentale.

Terzo step:

Da tutto ciò deriva che la persona che subisce o che si sottopone forzatamente alla legge autoritaria, percependosi e sentendosi, di fatto, “abusata”, reagisce istintivamente con un sentimento di rivalsa (di compensazione, di risarcimento), e attua un comportamento trasgressivo:

  • in alcuni casi la persona finisce per incarnare e tramandare lei stessa la legge autoritaria patriarcale, trattando i propri cari in modo duro e nocivo, così da provocare danni. Il vantaggio (inconscio) consiste nel passare da un ruolo passivo, di colui che subisce l’abuso, a un ruolo attivo. Nella storia di Beatrice, i genitori hanno paura, subiscono la logica della sopravvivenza imposta dalla legge patriarcale. Si deve obbedire alla legge autoritaria, altrimenti subisci la punizione, che in questi contesti consiste generalmente nelle botte. Federico ha dovuto subire la legge ingiusta del padre, un alcolista che ha perso tutto con le scommesse; e di una madre, morta (presumibilmente per suicidio). La reazione di Federico è di protesta – comprensibile -, ma finisce per re-incarnare, riaffermandola, la legge autoritaria: impone alla moglie e ai figli l’asservimento, l’inferiorità servile, la riduzione a uno stato di completa sottomissione; non permette la libertà personale ed è intransigente: se qualcuno non obbedisce, “gli rigira la faccia”. La moglie, Angiolina, vive nella sottomissione alla legge del marito Federico, e nel terrore della sua reazione violenta “Zitte, zitte!” E, com’è tipico, finisce per sottomettere le figlie. Dice ad Emilia: “O vieni a prendere le albicocche oppure cucini per tutti!"

  • in altri casi la persona della famiglia compie lei stessa qualcosa di illecito, che disobbedisce al comando ed alla legge patriarcale: Angiolina subisce l’autoritarismo di Federico e reagisce trasgressivamente, coltivando la relazione extraconiugale col maestro di violino della figlia Emilia;

  • in altri casi ancora, l’individuo si sottomette (apparentemente) alla legge patriarcale, morale o religiosa; salvo poi rifarsi sui figli, scaricando l’imposizione subita dalla legge sul coniuge o su almeno uno dei figli. Emilia subisce l’autoritarismo della madre Angiolina (“Devi cucinare per tutti!”). Reagisce studiando violino – e in questo sembra liberarsi della legge imposta. Salvo poi, lasciare la vita concertistica e rinunciare per sempre la suo sogno per i problemi di salute del marito; e, dunque,rivalersi su Beatrice e colpevolizzandola per voler perseguire il sogno di diventare modella (e ripetendo ciò che aveva fatto la madre Angiolina con lei, a proposito del violino).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Per conoscere la condizione psicologica e spirituale di Beatrice, clicca qui

² Nella straordinaria tragedia “Antigone”, di Sofocle, viene rappresentato questo eterno dilemma morale, tra legge divina – le “agrapta nomina” (leggi non scritte) -, che reclama l’uguaglianza di tutti gli uomini, e la “legge scritta”, umana, dell’autorità e potere.

³ Cfr. Teoria dell’Attaccamento di John Bowlby e le Neuroscienze della cognizione sociale. Per una sintesi, ad esempio, Meldolesi, 2011 Panico, ossessioni e fobie: psicobiologia dell’ansia. Dalle origini del comportamento ai rapporti familiari. FrancoAngeli, Editore, 2011.

⁴ La figura paterna incarna per Freud la Referenza assoluta o fondatrice, il principio normativo su cui si erge la societa.̀ La figura paterna non rappresenterebbe soltanto l’Altro, rivale d’amore con cui entrare in conflitto (complesso edipico); non sarebbe solo il raddoppiamento narcisistico del riconoscimento dell’Altro da se;́ rappresenterebbe anche e piuttosto l’ideale dell’io, l’incarnazione della cultura veicolata attraverso il linguaggio. La figura paterna viene idealizzata e identificata socialmente anche con l’immagine di un dio in connessione ad un totem. Tuttavia la figura del Padre è vissuta in modo ambivalente dal figlio. Da una parte, sostiene Freud, vi è l’amore, dall’altra l’odio. C osì ad un certo punto nascerebbe nel figlio l’idea di sostituirsi al padre uccidendolo. Si forma il senso di colpa e di peccato simbolicamente ben descritto nella bibbia dalla caduta dal paradiso.

⁵ La regola un principio che opera all'interno di una particolare sfera di conoscenza

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