Dunque, qual è la condizione esistenziale di Emilia, madre di Beatrice? In cosa consiste la sua paura fondamentale? E quale è il sogno della sua vita?
La condizione esistenziale di Emilia si caratterizza per un contesto segnato dalla povertà, ma anche da gravi vizi: pensiamo all’alcolismo ed al gioco delle scommesse del padre di Federico, al suicidio della madre di Federico, o alla relazione extraconiugale della madre, Angiolina.
Tuttavia, questi vizi non vengono dichiarati all’interno della famiglia. Né vi è, apparentemente, alcuna consapevolezza delle conseguenze traumatiche che essi provocano nelle persone. Il padre terrorizza la moglie e le figlie con i ceffoni e le botte. Ma mai che abbia compreso che la sua violenza origina dalla violenza che subiva dal padre, alcolista, che aveva perso tutto con le scommesse, e dal dolore e dalla rabbia suscitatigli dal suicidio della madre.
Ciascuno pare vivere nella propria, rassegnata sottomissione ed obbedienza alla legge autoritaria, nel timore di subire una punizione.
E a fronte di questa condizione Emilia cerca di reagire, tentando in qualche modo di affermare una condizione di vita in cui sia possibile, pensare, parlare, e realizzare i propri desideri, i propri sogni. Emilia matura il sogno della musica, dell’arte, e della bellezza, dell’armonia: studia violino, e proprio in chiesa trova apparentemente l’uscita da questa dimensione angosciosa.
Decide di sposarsi. Ma quando il marito si ammala, ritorna nella condizione angosciosa che le è familiare: molla il violino e i concerti, e abbandona il suo sogno. Salvo poi scaricare la sua frustrazione e la rabbia sui figli.
Come se non bastasse, Emilia, da adolescente, aveva scoperto che la madre Angiolina, che si era sacrificata per il bene della famiglia, e che giudicava la figlia (Emilia) perché suonava il violino e “perdeva tempo, non portando soldi a casa”, in realtà aveva coltivato di nascosto un amore segreto: una relazione extraconiugale proprio col maestro di violino della figlia Emilia. Persona importante, potremmo dire, equivoca, in paese. Lo scopriÌ€ Faustina, la sorella di Emilia, che una volta aveva visto questa persona fare piedino alla madre Angiolina.
Angiolina ci teneva tanto, a tal punto che “minacciava di uccidersi” qualora Emilia e Faustina avessero detto qualcosa.
Emilia dice che non sapeva che cosa fare; e ancora oggi si chiede perché la madre la continuasse a portare da questa persona a studiare il violino, pur sapendo che questa persona se la faceva con lei, e che la figlia sapeva!
Emilia all’epoca decise di far finta di niente. E qui è il punto fondamentale. Dandosi la giustificazione, assolutamente realistica, che se lei avesse parlato, suo padre, Federico, quello che le rigirava la faccia con i ceffoni, e le dava i calci nel cul, “avrebbe fatto una strage”. E sua madre “si sarebbe uccisa”. E di ciò l’unica
responsabile sarebbe stata lei! Ma soprattutto perché, rivelando questa storia, avrebbe perso la musica, ossia l’unica cosa bella che aveva.
E che fosse l’unica cosa bella, in fondo in fondo, lo pensava anche sua madre.
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